La necessità di fornire un certificato di efficienza energetica per gli edifici ha determinato la definizione di procedure di calcolo codificate dalla normativa nazionale. Gli edifici possono essere valutati in due modalità principali, a seconda che si tratti di costruzioni nuove o già esistenti.
Nel caso di nuove costruzioni o di edifici completamente ristrutturati, la valutazione della prestazione energetica viene effettuata “a progetto”, ovvero a partire dai dati progettuali relativi alla struttura muraria dell’edificio (qual è il suo livello di isolamento termico) e al sistema impiantistico adottato.
Nel caso si tratti, invece, di un edificio già esistente, obbligatoriamente da sottoporre a valutazione in caso di vendita, i metodi di calcolo sono tre e sono basati su dati derivanti da rilievi sull’edificio stesso:
I parametri risultanti vengono confrontati con le tabelle predisposte ed inseriti nella relazione tecnica, che verrà rilasciata al richiedente e che definisce la Classe Energetica globale dell’edificio. Per una migliore comprensione dello stato dell’edificio e per meglio identificare le possibili aree di intervento, vengono descritte anche delle “sottoclassi” che sintetizzano i risultati dei differenti servizi energetici certificati: riscaldamento, raffrescamento, acqua calda sanitaria e illuminazione.
Infine è da notare che si è ritenuto opportuno tenere conto anche degli aspetti che possono influenzare la prestazione energetica in estate: l’indicazione della qualità termica estiva dell’involucro edilizio deve quindi essere inserita negli Attestati di Qualificazione e Certificazione Energetica (AQE - ACE).
Bisogna tener presente, inoltre, che per misurare il consumo energetico di un’abitazione serve conoscere l’Indice di Prestazione Energetica (IPE): un parametro che esprime il fabbisogno energetico per il riscaldamento di un’abitazione. La sua unità di misura è il kWh/m2 anno (kilowattora per ogni m2 di superficie calpestabile all’anno) che rivela quanta energia sottoforma di calore è necessaria ad un m2 di superficie per garantire all’ambiente una temperatura standard di 20° C.
Per il calcolo del consumo di una abitazione è necessario conoscere:
Operazioni da eseguire:
ESEMPIO PRATICO:
Per stimare la Classe Energetica di un edificio con riscaldamento autonomo occorre innanzitutto determinare dalle proprie bollette del gas il consumo annuo in metri cubi di gas metano per il riscaldamento invernale.
Località:
Bologna;Tipologia di edificio:
condominio con 8 appartamenti;Costo annuale bolletta:
1.100 €;Superficie di ogni appartamento:
100 m2;Combustibile utilizzato:
metano;Potere calorifico:
9,8 kWh/m3;Costo Unitario del combustibile:
0,53 €/m3.Calcoli da effettuare:
1.100 € / 0,53 €/m3 = 2.075 m3 metano all’anno;
2.075 m3 x 9,8 kWh/m3 = 20.335 kWh all’anno;
20.335 kWh / 100 m2 = 203 kWh/m2 anno = IPE
A questo punto, andiamo a vedere nella figura 1 in quale classe energetica rientriamo, tenendo conto del fatto che le classi sono individuate proprio dal consumo annuo in kWh per mq. Ad esempio, per una casa di 110 mq sita nel Nord Italia e costruita vent'anni fa, di solito non si rientra in una classe superiore alla C.
Dalla figura 2 possiamo valutare orientativamente se i nostri consumi rientrano in una fascia di basso, medio o alto consumo.